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USB Scuola: l’antifascismo non è una ritualità, ma una pratica quotidiana

USB Scuola: l’antifascismo non è una ritualità, ma una pratica quotidiana La scuola pubblica statale è da sempre terreno fertile per il fiorire di posizioni demagogiche e retoriche. Di recente, è tornato al centro dell’attenzione un […]

USB Scuola: l’antifascismo non è una ritualità, ma una pratica quotidiana
La scuola pubblica statale è da sempre terreno fertile per il fiorire di posizioni demagogiche e retoriche. Di recente, è tornato al centro dell’attenzione un tema spesso dimenticato: il rapporto tra la scuola e l’antifascismo. A seguito di un’azione squadrista messa in campo da un gruppo appartenente ad Azione studentesca, movimento vicino al partito della Meloni, si è avviata una mobilitazione nazionale culminata il 21 febbraio in una partecipatissima manifestazione a Firenze promossa dagli studenti fiorentini alla quale abbiamo aderito.
La triplice alleanza sindacale, quella cioè formata da CGIL CISL e UIL, dopo quanto è accaduto a Firenze, sembra essersi ricordata che l’antifascismo sia un principio fondamentale del nostro Paese e ha indetto una manifestazione nazionale a Firenze per il 4 marzo. Benissimo! Finalmente la triplice torna in piazza per opporsi al governo? Un esecutivo che, tra le minacce di Valditara di prendere provvedimenti contro una dirigente scolastica che ha emanato una circolare sull’importanza dell’antifascismo e una esternazione di Piantedosi sui migranti morti al largo di Crotone colpevoli di essere migranti, sta mostrando un volto spietato, disumano, contrario ai principi della nostra stessa Costituzione? Niente di tutto questo. Per svelare il bluff, basti rilevare l’ambiguità della CGIL che, come un Giano bifronte, il 2 marzo invita amorevolmente il Ministro Valditara a un convegno e il 4, dopo appena due giorni, indossa il vestito dell’antifascismo e scende in piazza per manifestare contro lo stesso Ministro. USB è scesa in piazza il 21 febbraio, rispondendo all’invito degli studenti. Crediamo che l’antifascismo sia una pratica seria, sulla quale non si può fare la solita vuota retorica istituzionale. L’antifascismo, tra l’altro, non può non coniugarsi con una radicale opposizione al modo di produzione oggi egemone, che produce sfruttamento e morti sul lavoro. Perché da sempre il fascismo è l’autobiografia della classe imprenditoriale del nostro Paese. L’antifascismo di maniera di CGIL CISL e UIL è una insopportabile farsa. La recente manifestazione di Genova ha indicato la strada che intendiamo continuare a percorrere. Operai e studenti uniti in una lotta che unisca l’antifascismo al rifiuto di un modello produttivo perverso, tutto teso allo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, un processo già all’opera nelle scuole, con i percorsi di PCTO, al quale da sempre ci siamo opposti e ci continueremo a opporre. Ribadiamo la nostra solidarietà alla preside Annalisa Savino, contro la quale il ministro Valditara ha minacciato di intraprendere azioni punitive. Ribadiamo il nostro antifascismo militante.
Ministro Valditara, l’antifascismo non si punisce, si dimetta immediatamente, perché ha dimostrato di non essere adeguato a ricoprire il suo ruolo.